martedì 8 dicembre 2009

Sardegna e Toscana, terre di coltelli

Una passione che ho avuto fin da piccolo è stata quella per i coltelli da tasca, più tecnicamente definiti a serramanico, mi sono sempre piaciuti. Ricordo che mio nonno materno aveva sempre in tasca il suo coltello alla Zuava delle coltellerie CONAZ di Scarperia, di cui era gelosissimo. A volte gli chiedevo se potevo prestarmelo ma lui, prima di dirmi si, mi chiedeva sempre che ci dovevo fare. Anche mio babbo ne aveva uno lasciatogli dal suo babbo, era un vecchio coltello alla Zuava, anche questo delle coltellerie CONAZ di Scarperia, usato per la sistemazione della vigna, la cui lama si era consumata per le affilature susseguitesi nel corso del tempo.
Da piccolo adoravo i coltelli Opinel, coltelli francesi con il manico in legno, non passava una fiera senza comprarne uno ma poi bastavano pochi giorni per perderlo.
Con il tempo la passione è rimasta focalizzandosi esclusivamente sui classici coltelli regionali italiani, ossia i vecchi modelli a serramanico che si erano affermati nelle diverse zone: il coltello alla zuava, il pattada, ecc..
Fino all'estate scorsa ero comunque convinto che i migliori coltelli venissero realizzati in Toscana ma è bastata una vacanza in Sardegna per riconsiderare il tutto e capire che in quell'isola c'è una produzione di coltelli che non ha rivali per il numero d'artigiani, per la qualità dei prodotti e per i modelli che variano da paese a paese. Per avere un'idea approssimativa della varietà dei modelli di coltelli tipici sardi fai clik qui.
A parer mio in Toscana i migliori coltelli vengono prodotti a Scarperia, in provincia di Firenze, dalle Coltellerie Berti che, con materiali di qualità, realizzano numerosi modelli di coltelli regionali italiani, molto curati anche nei particolari ed anche un pò cari; quello nella foto è il mio Zuava Berti con manico in corno bovino.
Per quanto riguarda invece i coltelli realizzati in Sardegna, famosissimi sono quelli di Pattada (SS), dove si realizza il coltello sardo per antonomasia "sa resolza pattadesa" con manico in corno di montone e lama a foglia di mirto. In questo paesino dell'entroterra lavorano diversi maestri coltellinai tra cui è obbligatorio ricordare la famiglia Fogarizzu che dal 1885 produce coltelli il cui unico difetto, ancor oggi, sembra essere il prezzo elevato.
Altre località famose per questo tipo di artigianato sono Arbus (VS) e Santu Lussurgiu (OR) dove si trovano rispettivamente la coltelleria Arburesa di Francesco Pusceddu e quella della Ditta Vittorio Mura e figli che producono modelli tipici del luogo, molto belli ed a prezzi decisamente più abbordabili rispetto ai Fogarizzu.
Chi volesse acquistare uno di questi oggetti e non avesse la possibilità, o magari la voglia, di recarsi o in Sardegna o a Scarperia consiglio vivamente di contattare direttamente l'artigiano scelto senza passare per negozi o bancarelle dove il prezzo dell'articolo sale in maniera esponenziale.
Tengo a precisare che mentre i coltelli toscani si trovano tranquillamente anche nei siti web specializzati ciò non vale per quelli sardi che sono invece merce rara.
A presto.