sabato 8 luglio 2006

Attaccati al taxi

E' cosa fresca di questi giorni la protesta che i taxisti di tutta Italia hanno messo in scena in seguito alla volontà del governo Prodi di liberalizzare maggiormente il settore.
Credo che quella dei taxisti (assieme a notai e farmacisti) sia una delle caste ancora presenti nell' Italia del 2006; le nostre città soffrono sempre più di smog e traffico, i mezzi pubblici sono ormai insufficienti anche perché in molte aree urbane la loro consistenza è rimasta quasi invariata nel corso degli anni. Chi ha fatto l'esperienza di prendere un taxi non si augura di ripeterla viste le cifre che è chiamato a sborsare.
Qualche tempo fa mi è capitato a Firenze di dover accompagnare una persona in ospedale per una visita programmata, così ho capito che per essere sicuro di trovare un taxi a Firenze alle 7:40 del mattino durante la settimana lo devi prenotare il giorno prima. Assurda inoltre la modalità di calcolo della tariffa: sali in macchina e già parti da oltre 2 € . Se invece lo hai prenotato il tassista attiva il tassametro non quando sali tu ma dal momento in cui lui parte per venirti a prendere! Se poi rimani incolonnato nel mezzo al traffico il tassametro non si ferma ma anzi, come dicono a Roma, se scarda. Mi viene in mente il viaggio negli USA fatto durante il liceo...a New York i taxi si chiamavano semplicente con un gesto della mano visto che per strada ne passano di continuo: il primo libero si ferma al volo e le tariffe sono tranquille.
Questione di punti di vista, spesso pensiamo agli USA solo per i tanti lati negativi di questo paese ma ci viene difficile, troppo, liberalizzare i diversi mercati alla loro maniera o creare un sistema di accertamento fiscale sulla falsa riga di quello degli States in virtù del quale chi evade il fisco finisce in gatta buia. Punto e basta!

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